Aggiornamenti

Convegno annuale AIPSDT:
L’attuazione della riforma tributaria

Venerdì 3 maggio 2024 il prof. Antonio Viotto interverrà su: "Il regime dell’invalidità degli atti" al convegno annuale dell'Associazione Italiana dei Professori e Studiosi di Diritto Tributario che si terrà a Villa Doria D'Angri il 10 e 11 maggio.

Venerdì 10 maggio 2024 il prof. Antonio Viotto interverrà su: “Il regime dell’invalidità degli atti tributari” al convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Professori e Studiosi di Diritto Tributario che si terrà a Villa Doria D’Angri il 10 e 11 maggio.

L’ intervento sarà su “Il regime dell’invalidità degli atti tributari”. Una disamina critica sulla tradizionale frammentarietà del sistema delle invalidità in ambito tributario e l’analisi del nuovo sistema duale di nullità e annullabilità introdotto dal recente D.Lgs. n. 219/2023.

Con approfondimenti su:

-La natura “sostanziale” degli atti tributari e le sfide nell’applicare le invalidità previste dalla Legge n. 241/1990.

-Le novità normative articolate nei regimi di nullità (art. 7-ter), annullabilità (art. 7-bis) e irregolarità (art. 7-quater).

-L’inutilizzabilità degli elementi di prova (art. 7-quinquies) e i vizi delle notifiche (art. 7-sexies).

In conclusione alcune riflessioni sul significato di questi cambiamenti per la protezione dei diritti del contribuente e sulle implicazioni per la pratica professionale nel diritto tributario.

Un’occasione per comprendere le sfide attuali e future del diritto tributario italiano, con particolare attenzione alle implicazioni pratiche per la professione del difensore.


Corso di perfezionamento:
La riforma dello statuto dei diritti del contribuente

Venerdì 3 maggio 2024 il prof. Antonio Viotto interverrà su "Il contraddittorio sullo schema dell'atto di accertamento previsto dall'art. 6 Bis" al convegno inaugurale del Corso di Perfezionamento in Diritto procedimentale e processuale tributario dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Per seguire il convegno via webinar: https://us06web.zoom.us/j/86949540469?pwd=irylTXuvAEdPQcjn5ZbyWerheIOf8M.1

Venerdì 3 maggio 2024 il prof. Antonio Viotto interverrà su “Il contraddittorio sullo schema dell’atto di accertamento previsto dall’art. 6 Bis” al convegno inaugurale del Corso di Perfezionamento in Diritto procedimentale e processuale tributario dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Per seguire il convegno via webinar


Convegno:
Bilancio e novità fiscali 2024

Come è che le imprese possono prepararsi ad affrontare un controllo fiscale più incisivo e quali strategie possono adottare per garantire la conformità fiscale senza compromettere la propria efficacia operativa? Sarà sulla “sindacabilità delle scelte di bilancio da parte dell’Amministrazione Finanziaria” l’intervento del prof. Viotto al convegno dell’ODCEC di Treviso sul tema del Bilancio e Novità Fiscali 2024. Un tema che, con l’approvazione della riforma fiscale che prevede il rafforzamento del principio di derivazione rafforzata – delineato nell’articolo 9, comma 1, lettera c, della legge delega – assumerà una rilevanza ancora maggiore.


Webinar:
Gli istituti deflativi del contenzioso tributario alla Scuola dei Commercialisti del Triveneto Start4Comm

Durante il webinar, il Prof. Viotto guiderà i partecipanti attraverso una panoramica dettagliata degli istituti deflativi del contenzioso tributario, focalizzandosi su temi di fondamentale importanza come il ravvedimento operoso, l’accertamento con adesione e la conciliazione giudiziale. Grazie alla sua vasta esperienza professionale, maturata in oltre trent’anni di attività nel settore, il Prof. Viotto offrirà un’analisi approfondita e praticamente orientata delle tematiche trattate, arricchendo il webinar con spunti di riflessione e casi pratici.

L’evento è particolarmente significativo per gli associati ADCEC Tre Venezie, che avranno l’opportunità di accedere a una formazione di alto livello, accreditata dall’ODCEC Vicenza, in collaborazione con Start4Comm La Scuola per i Commercialisti di domani!
La partecipazione al webinar consentirà ai professionisti di ampliare le proprie competenze e di rimanere aggiornati su tematiche di grande rilevanza nel contesto giuridico ed economico attuale.

Interventi:
Contraddittorio Anticipato: una riforma al rovescio?

Recentemente, il dibattito sulla riforma fiscale in Italia ha raggiunto un punto critico, segnando una potenziale svolta nelle pratiche di accertamento e di procedimento accertativo. Il prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha recentemente evidenziato al convegno organizzato dall’ODCEC di Treviso, alla presenza del Vice Ministro Maurizio Leo e di numerosi studiosi e professionisti, l’importanza storica del principio del contraddittorio anticipato. Questo principio è stato concepito come una misura generale, applicabile in modo esteso, per garantire un dialogo preventivo tra l’amministrazione finanziaria e il contribuente prima dell’emissione di un atto impositivo impugnabile.

Tuttavia, la bozza del Decreto Ministeriale (DM) solleva preoccupazioni significative riguardo all’effettiva realizzazione di questa visione. La bozza propone di escludere una vasta gamma di atti dall’obbligo di contraddittorio anticipato, inclusi quelli derivanti da processi automatizzati o semiautomatizzati, come accertamenti parziali, atti di recupero, e molti altri. Questa estensione delle eccezioni minaccia di ridimensionare fortemente, se non di sovvertire, l’idea stessa di rendere il contraddittorio anticipato un pilastro fondamentale del sistema fiscale italiano.

Il professor Viotto ha sottolineato come questa direzione possa trasformarsi in una riforma “gattopardesca”, dove apparentemente si cambia per non cambiare nulla. Il pericolo è che, ampliando l’elenco degli atti per i quali non si applica il contraddittorio anticipato, si allontani sempre più dalla volontà di rafforzare i diritti dei contribuenti e di allineare l’Italia agli standard europei di tutela e di partecipazione attiva del contribuente nei procedimenti che lo riguardano.

Il prof. Viotto ha messo in luce come, prima della riforma, il principio del contraddittorio anticipato fosse applicato in modo frammentario e limitato a specifiche categorie di tributi, lasciando un ampio margine di discrezionalità e, in molti casi, una mancanza di garanzie procedurali per i contribuenti. La legge delega per la riforma tributaria, con l’introduzione dell’articolo 6-bis nello Statuto del contribuente, aveva l’ambizione di superare queste limitazioni, prevedendo un’applicazione generalizzata del contraddittorio, salvo eccezioni ben definite.

In questo contesto, le preoccupazioni sollevate dal prof. Viotto sull’attuale bozza del DM non sono solo tecniche, ma riflettono una questione più ampia di giustizia fiscale e di equilibrio tra le esigenze dell’amministrazione e i diritti dei contribuenti. La sua analisi invita a una riflessione critica sull’effettiva volontà del legislatore di perseguire un sistema fiscale più equo, trasparente e inclusivo, in linea con i principi di giustizia e di democrazia partecipativa.

La situazione richiede un’attenzione costante e un impegno attivo da parte di tutti gli stakeholders coinvolti, affinché il principio del contraddittorio anticipato non rimanga un’aspirazione irrealizzata, ma diventi un efficace strumento di tutela dei diritti dei contribuenti e di promozione di un dialogo costruttivo tra cittadini e Stato.

In conclusione, il dibattito sulla bozza del DM e sul futuro del contraddittorio anticipato in Italia è un campanello d’allarme che richiama alla necessità di un dialogo aperto, trasparente e inclusivo sulle riforme fiscali, per assicurare che le innovazioni normative riflettano veramente l’interesse pubblico e rafforzino i diritti fondamentali dei contribuenti.

Convegno:
La Riforma Fiscale a Treviso

Il prof. Antonio Viotto interverrà venerdì 19 gennaio 2024 al prestigioso convegno sulla Riforma Fiscale, organizzato dall’Ordine Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Treviso.

L’intervento sarà focalizzato sulle “Modifiche in tema di accertamento e di procedimento accertativo”, un argomento di grande attualità e importanza nel panorama fiscale italiano e fornirà un’analisi approfondita e spunti di riflessione critica.

Questo convegno rappresenta una tappa importante nel dibattito nazionale sulla riforma fiscale, riunendo alcuni dei più autorevoli esperti in materia di diritto tributario.

Programma completo con tutti i relatori:


Convegno:
Fondazione del Laboratorio TRIBHUB nelle Corti di Giustizia Tributaria del Veneto
Progetto “PRO.DI.GI.T.”, creazione del laboratorio permanente del Giudice Tributario

antonio viotto dottore commercialista progetto prodigit giustizia tributaria in veneto contenzioso con il fisco

Al via oggi 27 novembre a Padova il progetto Pro.DI.GI.T. in Veneto con la Fondazione del Laboratorio TRIBHUB nelle Corti di Giustizia Tributaria del Veneto.

Al convegno di presentazione, presieduto dall’avvocato Antonio Leone, Coordinatore PRO.DI.GI.T., già Presidente CPGT, il prof. Antonio Viotto interverrà nella sessione dedicata alle linee guida orientative, relazionando sul valore della formazione decentrata con i colleghi il prof. avv. Loris Tosi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il prof. avv. Carmine Ruggiero Giudice CGT1 Padova e l’avv. Alessio Fassanelli del Foro di Vicenza.

Per partecipare in collegamento online:
https://us02web.zoom.us/j/2474999441?omn=85042453873
Meeting ID: 247 499 9441

Programma completo con tutti i relatori:


Master:
Il nuovo processo tributario.
Aggiornamenti normativi e implicazioni pratiche per una difesa fiscale efficace e una migliore gestione delle controversie

Il Master intitolato “Il nuovo processo tributario. Aggiornamenti normativi e implicazioni pratiche per una difesa fiscale efficace e una migliore gestione delle controversie”, si terrà in modalità FAD dal 9 al 30 Novembre 2023, ed è organizzato da Associazione Dottori Commercialisti Esperti Contabili delle Tre Venezie, in collaborazione con l’ODCEC di Vicenza.

Un panel di esperti, che con il coordinamento scientifico del prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario all’Università Ca’ Foscari di Venezia, in 4 appuntamenti illustreranno tutte le novità, con un taglio pratico e applicativo, del nuovo processo tributario.

Il 9 novembre al via la prima lezione sull’”introduzione del giudizio” con gli interventi del prof. Federico Rasi, Associato di Diritto Tributario Università del Molise, che relazionerà su: la giurisdizione tributaria; La competenza; Le parti, la capacità di stare in giudizio, l’interesse ad agire; Il litisconsorzio e l’intervento. Il prof. Giovanni Girelli, Ordinario di Diritto Tributario Università di Roma Tre, interverrà su: gli atti impugnabili con un focus sull’impugnazione del diniego di autotutela, gli atti dell’esecuzione e l’estratto di ruolo; infine il dottore commercialista padovano Sebastiano Barusco relazionerà su: il ricorso e il reclamo; Le notifiche e la gestione del Processo Tributario Telematico.

La seconda lezione del 16 novembre riguarderà “La prova del giudizio tributario nel quadro della riforma” con gli interventi del prof. Antonio Viotto sull’onere della prova; del prof. Gaetano Ragucci, Ordinario di Diritto Tributario Università Statale di Milano, su: le prove ammesse nel giudizio tributario con un focus sulla testimonianza scritta; del giudice Gianni La Rocca, Consigliere presso Suprema Corte di Cassazione, su: i poteri istruttori del giudice tributario; e dell’avvocato del foro di Treviso Francesco Novello su: il deposito di documenti e la raccolta della testimonianza scritta.

Lo svolgimento del giudizio sarà il tema della terza lezione online, in calendario il 23 novembre, con gli interventi della prof.ssa Maria Cristina Pierro, Ordinaria di Diritto Tributario Università dell’Insubria, su: la conciliazione e la mediazione, con un focus: natura, effetti tra imposte diverse e per annualità diverse; della dottoressa commercialista vicentina Mara Pilla su: la sospensione cautelare nel quadro della riforma (presupposti, effetti); del dottore commercialista veneziano Marco De Marchis su: la trattazione della causa (in camera di consiglio, in pubblica udienza, in collegamento da remoto); del giudice Piero Campanile, presidente della Corte di Giustizia di primo grado di Padova, su: la sentenza (contenuto, motivazione per relationem, cause di nullità) e il giudicato (effetto, estensione soggettiva, efficacia esterna, ultrattività del giudicato con riferimento ai tributi periodici) e dell’avvocato e giudice Pierantonio Fadel, presidente di sezione Corte di Giustizia di secondo grado del Friuli Venezia Giulia, su: il giudizio monocratico introdotto dalla riforma.

Al tema delle impugnazioni è dedicata l’ultima lezione del 30 novembre con gli interventi del prof. Francesco Pistolesi, Ordinario di Diritto Tributario Università di Siena, su: l’appello (divieto di ius novorum, onere di riproposizione dei motivi, il divieto di produrre nuove prove), del giudice Ernestino Bruschetta, presidente di sezione Corte di Cassazione, su: Il ricorso per cassazione (cenni) e il giudizio di rinvio; del giudice Lanfranco Tenaglia, presidente di sezione Corte di Giustizia di secondo grado del Veneto, su: il nuovo rito cautelare e la revocazione della sentenza.

Iscrizioni: cliccare qui

Convegno:
La sanatoria dei Crediti d’Imposta Ricerca e Sviluppo

Il prof. Viotto interverrà come relatore al convegno: "Profili Sistematici e Applicativi della Disciplina dei Crediti d'Imposta Ricerca e Sviluppo". organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza. giovedì 5 ottobre 2023, dalle ore 15.00 alle ore 18.30 in diretta webinar.

Il convegno vedrà la partecipazione di esperti del settore e si concentrerà su temi cruciali legati ai crediti d'imposta per la ricerca e lo sviluppo. Durante l'evento il prof. Viotto relazionerà su "La 'sanatoria' dei crediti ricerca e sviluppo", fornendo approfondimenti e spunti di riflessione basati sulla sua esperienza e ricerca in questo campo.

Tra gli altri relatori il Prof. Avv. Mauro Trivellin, la Dott. Comm. Carlotta Bedogni, l'Avv. Roberto Iaia e il Prof. Avv. Dott. Andrea Giovanardi. Modererà i lavori la Dott. Comm. Mara Pilla presidente della Commissione di Studio per il Contenzioso e il processo tributario
dell’ODCEC Vicenza.

Il prof. Viotto interverrà come relatore al convegno: “Profili Sistematici e Applicativi della Disciplina dei Crediti d’Imposta Ricerca e Sviluppo”. organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza. giovedì 5 ottobre 2023, dalle ore 15.00 alle ore 18.30 in diretta webinar.

Il convegno vedrà la partecipazione di esperti del settore e si concentrerà su temi cruciali legati ai crediti d’imposta per la ricerca e lo sviluppo. Durante l’evento il prof. Viotto relazionerà su “La ‘sanatoria’ dei crediti ricerca e sviluppo”, fornendo approfondimenti e spunti di riflessione basati sulla sua esperienza e ricerca in questo campo.

Tra gli altri relatori il Prof. Avv. Mauro Trivellin, la Dott. Comm. Carlotta Bedogni, l’Avv. Roberto Iaia e il Prof. Avv. Andrea Giovanardi. Modererà i lavori la Dott. Comm. Mara Pilla presidente della Commissione di Studio per il Contenzioso e il processo tributario
dell’ODCEC Vicenza.

Iscrizioni cliccare qui


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Convegno:
La nuova giustizia tributaria : una riforma in chiaroscuro

Il convegno “La Nuova Giustizia Tributaria: Una Riforma in Chiaroscuro” si terrà il 13 luglio 2023 nella Sala Verde di Palazzo Rinaldi a Treviso. L’evento, organizzato dall’ Associazione Magistrati Tributari del Veneto, è patrocinato da: Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Associazione Magistrati Tributari, Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento di Management, Associazione Italiana Professori e Studiosi di Diritto Tributario, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso, Ordine degli Avvocati di Treviso, Ordine dei Consulenti del Lavoro di Treviso

Sarà disponibile sia in presenza che in collegamento da remoto.

Il convegno vedrà la partecipazione di numerosi esperti nel campo della giustizia tributaria, tra cui avvocati, professori universitari e magistrati. Tra i temi trattati ci saranno il reclutamento e la formazione dei giudici tributari, la giustizia predittiva nel processo tributario, la natura della conciliazione giudiziale e il suo potenziamento, l’indipendenza e l’imparzialità del nuovo giudice tributario, e le prospettive di riforma del neoriformato giudizio tributario.

Il prof. Antonio Viotto terrà la relazione introduttiva: “Una riforma già da riformare?”.

Nel comitato scientifico: prof. Antonio Viotto, avv. Pierantonio Fadel, dott. Alfredo Riondino, dott.ssa Micol De Carlo, dott.ssa Letizia Vendrame, avv. Francesco Novello.

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Volume:
L’attuazione della DAC 6 nell’ordinamento italiano
Profili teorici e prospettive future

a cura di: Roberto Cordeiro Guerra, Stefano Dorigo, Antonio Viotto

Il diritto tributario internazionale sta vivendo un’evoluzione tumultuosa a causa della digitalizzazione dell’economia e della difficoltà di tassare i profitti generati da operatori multinazionali che agiscono in modo immateriale.

La crisi economica globale, iniziata con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008 e persistita per oltre un decennio, ha esaurito le risorse statali e ha reso necessario il recupero di gettito fiscale attraverso la tassazione di soggetti che evitano l’imposizione.

I lavori del BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) e i dibattiti sulla global minimum taxation hanno cercato di affrontare la necessità di cambiare le regole della fiscalità internazionale per impedire che soggetti eludano l’adempimento dei loro doveri fiscali.

Tuttavia, nonostante gli sforzi di cooperazione internazionale, le regole fiscali globali condivise sono ancora in via di sviluppo e la Convenzione multilaterale presenta limitazioni che ne riducono l’efficacia.

Nel contesto della cooperazione fiscale tra gli Stati, lo scambio di informazioni tra le autorità fiscali è diventato lo strumento principale. Nel corso del tempo, lo scambio di informazioni è passato da un mezzo per evitare le doppie imposizioni a uno strumento di governo delle scelte di politica fiscale internazionale.

A livello europeo, si è verificato un ampliamento dell’uso dello scambio automatico di informazioni come forma principale di cooperazione fiscale. Ciò ha comportato l’introduzione di una serie di strumenti che consentono lo scambio di informazioni su diverse categorie di reddito e operazioni finanziarie.

La Direttiva DAC 6 rappresenta un vero e proprio novum nel diritto europeo. Prevede l’obbligo per soggetti terzi, inclusi professionisti e contribuenti, di segnalare transazioni transfrontaliere che potrebbero comportare risparmi fiscali non consentiti.

Tuttavia, l’implementazione di questa disciplina solleva diverse criticità, tra cui il rispetto del segreto professionale e il possibile conflitto con il diritto di non autoaccusarsi.

Il volume analizza in dettaglio la disciplina della DAC 6, sia a livello europeo che nel contesto legislativo italiano, e esplora le prime esperienze di attuazione. Vengono affrontate le complessità tecniche e le criticità emerse dalla disciplina.

Clicca qui per l’Indice e l’estratto del volume.



Il Prof. Antonio Viotto sarà tra i relatori del convegno “Evoluzione del principio di derivazione nell’ordinamento tributario italiano”. L’evento si terrà il 19 maggio 2023, alle ore 14, nell’Aula Magna dell’Università di Torino.

Durante l’evento saranno presentati stimolanti spunti di riflessione sul trend europeo e internazionale in materia di diritto tributario, con un focus particolare sul principio di derivazione e sulla sindacabilità delle scelte di bilancio da parte dell’amministrazione finanziaria, oltre al National Report in preparazione per il convegno annuale EATLP 2023.

Questo convegno rappresenta un’opportunità imperdibile per approfondire la vostra conoscenza dell’ordinamento tributario italiano e del principio di derivazione. Non mancate il 19 maggio 2023, alle ore 14. Vi aspettiamo all’Aula Magna o in streaming!

Per tutte le informazioni relative all’evento e per le iscrizioni, si prega di contattare taxlab.management@unito.it. Se non potete partecipare di persona, sarà disponibile una diretta streaming dell’evento.


Nasce lo Studio prof. Antonio Viotto: assistenza, difesa e consulenza in materia tributaria.

Le sedi dello studio Prof. Antonio Viotto da sinistra   Motta di Livenza, in Borgo Aleandro, n. 8 e Treviso, in Piazza Rinaldi, n. 7, e a

Il Prof. Viotto annuncia l’avvio del nuovo progetto professionale Studio Prof. Antonio Viotto, nell’ambito dell’assistenza, della consulenza e della difesa per tutte le problematiche di carattere tributario.

“E’ questo l’ambito in cui mi sono formato e ho lavorato per trent’anni, è questo l’ambito in cui mi impegno nella didattica e nella ricerca scientifica all’Università Ca’ Foscari di Venezia – dichiara il Prof. Viotto – Inoltre, grazie ad un network di professionisti di primario livello, colleghi universitari e selezionati consulenti e avvocati, lo Studio assicura assistenza e consulenza per tutte le questioni legali collegate a quelle tributarie, in materia penale, commerciale, concorsuale, doganale, del lavoro, civile e amministrativa.”

Le sedi sono a Treviso in Piazza Rinaldi, n. 7, e a Motta di Livenza in Borgo Aleandro, n. 8.

“In questi anni di professione – conclude il Prof. Viotto – ho sempre fatto del rigore, dello scrupolo, dell’approfondimento e della correttezza nei rapporti i tratti distintivi del mio operato: sono i fattori che mi hanno consentito di ottenere la fiducia e la stima di molti colleghi e che continueranno ad essere i miei punti di riferimento per il futuro.


Convegno:
La riforma del processo tributario

Si terrà giovedì 23 febbraio alle 15 il convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Como sulla Riforma del Processo Tributario.

L’intervento del prof. Antonio Viotto, dottore commercialista e ordinario di diritto tributario all’Università Ca’ Foscari, verterà su “L’onere della prova”.


Convegno:
Affittare è bello!

Si terrà mercoledì 14 dicembre alle 14,30 nella sala oro di Palazzo Lybra di Confindustria Venezia , in via delle Industrie, 19 a Marghera, il seminario di Fiaip Venezia intitolato “Affittare è bello”.

Dopo i saluti istituzionali, i lavori inizieranno con l’intervento del prof. Antonio Viotto, dottore commercialista e ordinario di diritto tributario all’Università Ca’ Foscari, che interverrà su “Il regime fiscale delle locazioni turistiche”.

Continua la lettura


Convegno:
Il trattamento fiscale dei contratti di locazione ad uso turistico

Si terrà mercoledì 16 novembre dalle 15 alle 19 in Piazza Brà a Verona, Palazzo della Gran Guardia, il convegno sulla “Locazione Breve e Turistica”, organizzato dalla FIAIP Verona con il patrocinio del Comune di Verona, in cui saranno approfondite le due differenti tipologie di locazione sotto i diversi punti di vista: normativo, legale e operativo.

Continua la lettura


L’intervista:
I Chiarimenti sul Superbonus

chiarimenti al superbonus intervista al prof. Antonio Viotto sulla circolare 33 dell'agenzia delle entrate. Giornalista Gianni Favero. Per le banche il quadro si fa meno rischioso. A settembre accelerazione vistosa degli investimenti


Webinar:
Il riversamento spontaneo dei crediti in R&S.
Riflessioni operative e di sintesi sulla procedura di sanatoria, alla soglia della scadenza del 31 ottobre 2022

Sarà su “I tratti essenziali della “sanatoria”, tra requisiti e modalità di accesso, in raffronto all’alternativa del ravvedimento. Effetti premiali e potenziali pericoli” l’intervento del prof. Antonio Viotto.

Per seguire il webinar: http://bit.ly/stanza-fad


Lezione:
Master Diritto Tributario Università Cattolica del Sacro Cuore

Anche nella XII edizione del Master di secondo livello in Diritto Tributario MDT, organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, terrò alcune lezioni. Si tratta di un percorso di studio universitario fortemente specialistico e professionalizzante che consente di acquisire conoscenze e competenze per comprendere le complesse dinamiche del diritto tributario nazionale, europeo ed internazionale.

Le iscrizioni scadono l’8 novembre 2022.

Presentazione del Master


Tax News:
Approvato il provvedimento per il riversamento dei crediti ricerca e sviluppo: rimangono dubbi ancora aperti

Il contributo analizza criticamente le indicazioni operative per aderire alla procedura introdotta dall’art. 5, co. 7-12, del D.L. 146/2021 per il riversamento del credito ricerca e sviluppo (ex art. 3 del D.L. 145/2013 e succ. mod.) indebitamente compensato, previste dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n.188987 del 1.6.2022. Viene esposta un’analisi dei tratti essenziali del Provvedimento, il quale, se pure ha risolto alcuni dubbi che la legge aveva sollevato, contiene profili di incertezza ancora da chiarire. In particolare, viene evidenziato come il Provvedimento pare timidamente confermare la possibilità di revocare la richiesta di sanatoria prima del perfezionamento della procedura, ma manca ancora la disciplina di raccordo quanto agli effetti del riversamento sugli atti impositivi già emessi e sui giudizi già in corso al 22 ottobre 2021. Nel caso di accertamento, successivamente alla presentazione del modello, della mancanza dei requisiti per accedere al riversamento, l’intera procedura non si perfeziona e potrebbe altresì comportare implicazioni penali non trascurabili. Inoltre, non è previsto alcun meccanismo di “remissione” o di “ripristino” della procedura di riversamento se, a seguito del giudizio eventualmente instaurato dal contribuente, la ricostruzione dell’Agenzia non dovesse essere confermata.

Leggi tutto il commento


Webinar:
Aspetti fiscali della scissione inversa


L’intervista:
Focus Tax Rate

Camilla Menini presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso ed il prof. Antonio Viotto presidente della commissione di Studio di Diritto Tributario Nazionale e Internazionale dell’ODCEC, intervengo ad Antenna 3 Treviso sul Tax Rate delle società di capitali della provincia di Treviso.


Webinar:
La disciplina delle CFC (Controlled Foreign Companies): istruzioni per l’uso.

L’intervento del prof. Antonio Viotto su: Lineamenti generali, finalità e garanzie per il contribuente in fase di accertamento.


Lezione:
Luci e ombre del nuovo redditometro 2022

Luci ed ombre del nuovo redditometro, in fase di approvazione, al centro della lezione sull’accertamento del reddito delle persone fisiche al Master di Diritto Tributario dell’Università Cattolica di Milano.
Quali sono le novità del futuro redditometro? Come si ricostruisce la capacità contributiva? Quali gli elementi indicativi di capacità contributiva? Come avviene l’imputazione delle spese al contribuente? E come la determinazione sintetica del reddito complessivo accertabile?


Webinar:
Novità fiscali 2022

Focus online sulle novità fiscali 2022, tra i temi trattati: la sanatoria dei crediti per Ricerca e Sviluppo, le recenti modifiche alla disciplina dei bonus fiscali, l’agevolazione prima casa IMU per il nucleo familiare, l’IRAP per professionisti, società tra professionisti e associazioni professionali e il nuovo regime IVA per gli enti associativi.

L’intervento del prof. Antonio Viotto:


L’analisi:
Dalla Suprema Corte: conferimento d’azienda, newco e regime PEX: perchè gli Uffici non si erano adeguati all’orientamento?

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 40729 del 20 dicembre 2021, ha confermato che, in caso di conferimento d’azienda a favore di una Newco, seguito dalla cessione delle partecipazioni nella stessa Newco, ai fini della spettanza del regime PEX, anche il requisito dell’holding period di cui all’art. 87, lett. a), deve intendersi verificato «già alla data del conferimento, a condizione che il soggetto conferente disponesse dell’azienda conferita da almeno dodici mesi, in quanto le partecipazioni rivenienti dal conferimento erano assunte con un’anzianità pari a quella attribuibile all’azienda conferita».
La pronuncia è assolutamente condivisibile, sia in ragione del tenore letterale dell’art. 176, comma 4, del TUIR (laddove afferma che «le partecipazioni ricevute dai soggetti che hanno effettuato i conferimenti di cui al periodo precedente si considerano iscritte come immobilizzazioni finanziarie nei bilanci in cui risultavano iscritti i beni dell’azienda conferita» e non avrebbe senso considerarle iscritte in bilancio, ma non anche possedute), sia in considerazione del regime di neutralità fiscale che caratterizza l’operazione di conferimento di azienda (regime al quale dovrebbe a questi fini essere equiparato anche il caso di eventuale opzione per la rivalutazione dei beni conferiti ex art. 176, comma 2-ter, del TUIR).
In effetti, la dottrina aveva da tempo raggiunto le conclusioni oggi prospettate dalla Cassazione (si veda Viotto A., Il regime tributario delle plusvalenze da partecipazioni, Torino, 2013, ed i riferimenti bibliografici ivi riportati) e, a dire il vero, anche la stessa Agenzia delle entrate, in diverse occasioni, aveva chiaramente sostenuto la medesima tesi (vd. Circ. n. 36/E del 4 agosto 2004, punto 2.3.6.2: «Qualora il conferimento neutrale abbia ad oggetto un’azienda o un ramo aziendale, la partecipazione ricevuta viene assunta con un’anzianità pari a quella attribuibile all’azienda conferita»; poi ripresa dalla Circ. n. 57/E del 25 settembre 2008, punto 3.4; e dalla Ris. n. 227/E del 18 agosto 2009).

Viene allora da chiedersi come sia possibile che – a fronte di un orientamento più volte ribadito dall’Agenzia delle Entrate – si sia dovuti giungere fino alla Corte di Cassazione; come sia possibile che gli Uffici periferici della stessa Agenzia abbiano ritenuto di non omologarsi alle indicazioni fornite in almeno tre pronunciamenti ufficiali della Direzione Centrale.
Certo, i giudici di merito avevano assecondato l’erronea impostazione dell’accertamento, ma tre pronunce dell’Agenzia dovrebbero essere sufficienti per indurre gli uffici ad evitare di coltivare contenziosi inutilmente costosi per le casse erariali.


Editoriale:
Riforma fiscale: servono interventi decisi per contrastare la crisi demografica

Corriere del Veneto – 27 gennaio 2022

In Italia anche nel 2020 il rapporto tra pressione fiscale e PIL, al 42,91%, risulta superiore alla media dei Paesi OCSE (33,51%). Un contesto che spinge a valutare con favore la decisione del governo di intervenire, nella legge di bilancio 2022, con la previsione di un cospicuo taglio delle imposte per dare una spinta al rilancio economico del Paese.
In Veneto, dei circa 3,6 milioni di contribuenti Irpef, poco meno di 1,3 milioni beneficerà di -2 punti di aliquota, che scenderà dal 27 al 25% per la fascia di reddito dai 15 mila ai 28 mila euro. Stesso vantaggio per i circa 570 mila contribuenti con un reddito tra i 28 mila e i 50 mila euro, che vedranno calare l’imposizione dal 37% al 35. Interventi che prevedono tagli dell’aliquota per quasi tutti i contribuenti, ad eccezione dei circa 1,3 milioni di contribuenti veneti che guadagnano meno di 15 mila euro all’anno, di cui 800 mila già beneficiano della “no tax area”, e dei circa 200 mila con un reddito annuo superiore ai 50 mila, che pagheranno tutti il 43% sul reddito che eccede i 50 mila euro.
Siamo di fronte a una riforma pensata per alleviare l’imposizione per molti di coloro che hanno risentito degli effetti della pandemia, il “ceto medio” di lavoratori dipendenti, professionisti e imprenditori individuali, per i quali una maggiore disponibilità di risorse servirà da impulso all’aumento dei consumi. Tuttavia l’intervento sulle aliquote è generalizzato e, in un’imposta a scaglioni, dà benefici a tutti, anche ai più abbienti, sia pure in modo non uniforme, mentre sarebbero state più appropriate delle misure selettive per concentrare la riduzione fiscale su coloro che hanno maggiori carichi di famiglia o sopportano dei costi considerati socialmente rilevanti e per accentuare così la c.d. “personalizzazione del prelievo”.
Sul fronte delle imprese e dei lavoratori autonomi la platea dei circa 335 mila contribuenti veneti soggetti all’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, dovrebbe ridursi del 40%, attraverso un’esenzione per le ditte individuali e i professionisti non associati. Anche questo è un intervento apprezzabile perchè incide su un’imposta da sempre osteggiata in quanto, non prevedendo la deduzione di tutti i costi, non colpisce una ricchezza reale e tangibile. Resterà da capire come sarà compensata la perdita di gettito, visto che l’imposta serve per finanziare la spesa sanitaria delle Regioni, spesa sempre più alta in tempi di pandemia.
Ma è ora urgente che il Governo intervenga con maggiore decisione per usare anche la leva fiscale come strumento per contrastare la crisi demografica e sostenere la natalità. L’assegno unico familiare non basta (anche perchè è collegato ai parametri ISEE influenzati dal patrimonio), servono misure forti che rendano “conveniente” alle imprese l’impiego delle neo-mamme. Oltre al bonus contributivo previsto dalla legge di bilancio, si può, ad esempio, pensare ad una super-deducibilità del 120 o 130% del costo sostenuto per le lavoratrici in maternità o a crediti d’imposta per i datori di lavoro nel periodo della maternità, nel caso di miglioramento della posizione lavorativa delle dipendenti neo mamme e per la realizzazione di asili aziendali. Allo stesso modo si dovrebbe intervenire a sostegno delle lavoratrici autonome (entro certi limiti di reddito) con dei bonus durante la gravidanza e nei primi anni di vita dei figli. Tutto ciò per cercare di trasformare in un’opportunità e in un vantaggio fiscale una situazione che nel mondo del lavoro è, ingiustamente, vissuta come un problema.
Antonio Viotto, professore Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


Webinar:
LA DISCIPLINA DEL TRUST ALLA LUCE DEI PIU’ RECENTI ORIENTAMENTI INTERPRETATIVI E GIURISPRUDENZIALI

Sarà sulla fiscalità indiretta, il panorama giurisprudenziale sulla tassazione degli atti di dotazione e di trasferimento e la Circolare 11 agosto 2021 (in consultazione), l’intervento di venerdì 29 ottobre all’appuntamento organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso, con il coordinamento scientifico della Commissione Paritetica Interdisciplinare per lo studio del Diritto Civile e Commerciale dei Commercialisti e degli Avvocati della provincia di Treviso.


Webinar:
QUESTIONI DIBATTUTE DI DIRITTO TRIBUTARIO

La nuova transazione fiscale nelle procedure concorsuali ed il “cram down” fiscale e previdenziale, saranno al centro dell’intervento dell’11 giugno con il Collega prof. Stefano Fiorentino (Università di Salerno) nell’ambito del convegno online “Questioni dibattute di Diritto Tributario – orientamenti della Suprema Corte – II giornata”.


Editoriale:
Ricerca, chiarezza sui crediti

Corriere del Veneto – 25 maggio 2021

E’ oramai a tutti noto che la ricerca costituisce il motore dello sviluppo economico e sociale. E, ciononostante, è da anni acclarato che gli investimenti nella ricerca sono, nel nostro Paese, troppo bassi: 1,43% del PIL contro una media UE del 2,06%.

La ricerca richiede tempo, capacità umane, risorse finanziarie, oltre alla disponibilità ad accettare l’insuccesso, perché il progresso scientifico si basa su prove ed errori.

Anche per questo, è assolutamente necessario l’intervento delle istituzioni pubbliche, sia per finanziare l’attività delle Università e degli Enti di ricerca, sia per sostenere e incoraggiare il settore delle imprese. 

Con il nuovo programma Horizon 2021/2027, l’Unione Europea ha stanziato 95,5 miliardi per garantire finanziamenti a breve e lungo termine per ricerca e innovazione, tra cui il pilastro “Sfide globali e competitività industriale europea” per sostenere  la ricerca relativa alle sfide della società e alle capacità tecnologiche e industriali.

Proprio per incentivare le imprese ad investire nella ricerca, sia di base che applicata, da alcuni anni lo Stato ha riconosciuto un credito d’imposta parametrato agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo effettuati.

Si tratta di una situazione che nel solo Veneto vale quasi 100 milioni di euro di crediti d’imposta maturati dal 2011 al 2018 che riguardano poco meno di 3 mila imprese.

La normativa però è assai complessa, gli investimenti agevolabili sono descritti con formulazioni generiche e ridondanti, accompagnate da circolari esplicative dell’Agenzia delle entrate anch’esse alquanto generiche sul punto. Peraltro, solo nel 2018 (dopo 3 anni dall’avvio degli incentivi), l’Agenzia ha ritenuto necessario fare riferimento (anche per gli anni precedenti) ai criteri di classificazione OCSE, tra cui il c.d. Manuale di Frascati, un agile volumetto di circa 280 pagine nel quale vengono definite le attività di R&S a fini statistici (non fiscali).

Ebbene, come è oramai costume del nostro Paese, si ha l’impressione che, dopo che lo Stato ha erogato incentivi e agevolazioni, senza aver dato ai contribuenti indicazioni precise, l’Agenzia cominci a stringere le maglie con interpretazioni più restrittive e meno permissive (ad esempio, con riferimento ai software). 

Ed in queste maglie sempre più strette rischiano di rimanere intrappolati non solo coloro che hanno tentato di approfittare dei benefici pur non avendone i requisiti, ma anche quanti hanno agito in buona fede, facendo investimenti anche importanti, magari ricorrendo a tecnici ed esperti scientifici.  

Ora i nodi cominciano a venire al pettine perché con la circolare n. 4 del 2021, l’Agenzia ha indicato tra gli obiettivi dell’attività di controllo 2021 proprio la verifica sui crediti d’imposta in R&S utilizzati dalle imprese, dando quindi l’avvio ad una campagna massiva di controlli: sono quindi partiti i primi questionari alle imprese, che si aggiungono alle riprese a tassazione già formulate per gli anni 2012-2014.

Il rischio di contestazioni per le imprese è alto (considerata la complessità del quadro normativo) e le sanzioni, in questo caso, sono particolarmente pesanti, pari al 100% del credito d’imposta non spettante, con risvolti anche penali che prevedono la detenzione fino a 6 anni per i casi (nemmeno poi così gravi dal punto di vista quantitativo) di utilizzo di crediti ritenuti inesistenti per l’importo superiore a 50.000 euro all’anno.

Le imprese sono quindi chiamate ad affrontare una fase molto delicata, perché il rapporto con l’Agenzia deve essere impostato correttamente e professionalmente sin dalla fase della verifica, avendo ben chiari i rischi e le insidie della fase del controllo fiscale, onde evitare errori che possono pregiudicare la successiva difesa contro eventuali (probabili) contestazioni.

Antonio Viotto, professore Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia


Webinar
Il transfer pricing nei gruppi di imprese
Procedure internazionali (APA e MAP)

Gli Advance Pricing Agreement (APA), sono degli strumenti per evitare le contestazioni in tema di Transfer Pricing da parte dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre sono funzionali ad evitare i problemi della doppia imposizione internazionale, grazie alla possibilità di coinvolgere negli accordi anche le amministrazioni finanziarie di altri Paesi.

Nell’intervento del 28 maggio “Procedure internazionali (APA e MAP; arbitrato UE). L’ordinamento italiano: Accordi preventivi e cooperative compliance” si confronteranno:
Antonio Viotto dell’Università di Venezia, Antonio Tomassini e Federico Pacelli di DLA Milano e Antonio Veneruso di Artsana Como.

Collegamento: www.unifi.it/p11837.html#istruzioni


Webinar
III GIORNATA ITALIANA DI DIRITTO TRIBUTARIO EUROPEO
“L’europeizzazione del diritto tributario”

“Gli ostacoli fiscali procedurali all’esercizio delle libertà fondamentali” saranno al centro dell’intervento del Prof. Viotto che, nella seconda sessione della giornata, analizzerà alcune aree critiche della normativa italiana, in cui vengono previsti oneri procedurali (oneri documentali, oneri probatori, oneri amministrativi supplementari) che costituiscono ostacoli all’esercizio delle libertà fondamentali UE. Tra gli altri, concentrandosi sulle norme in tema di transfer pricing, esterovestizione, CFC, trasferimento della residenza (exit tax) e dividendi esteri, vagliandole alla luce della giurisprudenza della CGUE.

Collegamento: https://bit.ly/3wwxDxU


Webinar
QUESTIONI DIBATTUTE DI DIRITTO TRIBUTARIO

“L’IVA per prestazioni di servizio effettuate e non fatturate” sarà al centro dell’intervento del 10 maggio con il Collega prof. Giuseppe Melis (Luiss) nell’ambito del convegno online “Questioni dibattute di Diritto Tributario – orientamenti della Suprema Corte – I giornata”.


Webinar
LA DISCIPLINA DEL TRANSFER PRICING

I video interventi del prof. Antonio Viotto:

LINEAMENTI GENERALI DELLA DISCIPLINA DEL TRANSFER PRICING
La normativa italiana Natura e ratio della normativa
IL PRINCIPIO ARM’S LENGTH: METODI APPLICATI E CASI CONCRETI
I metodi OCSE


Editoriale
FISCO, COSA CI ASPETTA POST COVID

Corriere del Veneto – 30 marzo 2021

Nel 2020, dall’inizio della pandemia, abbiamo assistito ad un rallentamento dell’attività di verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, dovuto alle scelte del Governo di evitare che l’attività di accertamento e di riscossione comportasse un aggravio per i contribuenti che erano già in stato di disagio, a causa dei riflessi economici dell’emergenza sanitaria. Così il rapporto tra Fisco e contribuente ha scalato una marcia, rallentando. I contraddittori con l’Agenzia delle Entrate sono proseguiti a distanza, con tutte le difficoltà che la nuova modalità ha comportato, sia da parte del contribuente che dell’amministrazione.
Anche la Giustizia Tributaria in Italia ha rallentato il suo corso: sono calati i ricorsi presentati dai contribuenti, che sono passati dai 189.319 del 2019 ai 151.317 del 2020 e si è ridotto il numero delle decisioni passate della 227.844 del 2019 alle 141.751 dell’anno scorso.
In Veneto nel 2019 in primo grado erano 4173 i nuovi ricorsi presentati alle Commissioni Tributarie Provinciali. Nel 2020 sono scesi a 3.733, con una differenza del -10,5%.
Le decisioni di primo grado sono passate dalle 5.071 del 2019 alle 2.458 del 2020, con un calo del 51,5%. Mentre in secondo grado sono passate da 1.798 a 994, con un calo del 44,7%.
Si tratta di un quadro che delinea come la Giustizia Tributaria abbia pesantemente risentito della situazione di emergenza perché, soprattutto nel periodo più intenso del lock-down, era impossibile svolgere le udienze. Per questo motivo il legislatore, nella seconda metà del 2020, è intervenuto prevedendo l’udienza sulla base degli “atti scritti” e, solo dal mese di novembre, prevedendo la forma dell’udienza “da remoto” tramite il collegamento via web. L’udienza definita sulla base degli “atti scritti” può sembrare un ossimoro, perché l’udienza è notoriamente una fase del processo in cui le parti si ritrovano di fronte al giudice per esercitare il contraddittorio, un principio fondamentale previsto dalla Costituzione, la cui assenza limita inevitabilmente le possibilità di confronto che soprattutto le questioni più complesse, invece, richiedono. 
D’altro canto le udienze da remoto, a causa delle difficoltà tecnico-organizzative, non sono state attivate in modo uniforme:  nello stesso Veneto, ad esempio, le udienze online sono attive nella Commissione Tributaria Regionale, mentre non tutte le Commissioni Provinciali le hanno messe in funzione. Per questi motivi molte Commissioni Tributarie hanno fatto la scelta di rinviare la trattazione dell’udienza, qualora non fosse possibile attivare l’udienza da remoto.
Questo approccio, nello spirito di consentire una migliore trattazione delle questioni con la ripresa delle udienze, ha determinato il calo delle decisioni in tutta Italia. La scorsa settimana in Veneto, seconda regione dopo la Sicilia, è stato firmato un protocollo per lo svolgimento delle udienze tributarie nel periodo emergenziale, siglato dalla Commissione tributaria regionale, da tutti gli ordini professionali di avvocati e commercialisti e dell’Agenzia delle entrate: un’iniziativa encomiabile che, tuttavia, ben difficilmente potrà consentire di invertire la tendenza e recuperare il ritardo accumulato.
Nel contempo, stiamo assistendo alla ripresa dell’attività di verifica fiscale, che condurrà all’emissione di nuovi accertamenti, e nei prossimi mesi verranno notificati gli accertamenti che l’Agenzia ha emesso entro la fine del 2020, ma non ha potuto trasmettere ai contribuenti per una precisa disposizione di legge. Se, da un lato, è doveroso che questi atti vengano subito portati a conoscenza dei destinatari che hanno anche il diritto di conoscere se i controlli, a cui sono stati sottoposti l’anno scorso, hanno portato ad una contestazione o meno, dall’altro lato, sarebbe opportuno prevedere una sospensione dei termini di impugnazione fino alla fine del 2021. In questo modo i contribuenti avrebbero a disposizione il tempo necessario per ricercare, quando opportuno e possibile, degli accordi con il Fisco, oppure di organizzare un’efficace difesa in vista del giudizio, e, nel contempo, si eviterebbe di appesantire ulteriormente il carico che grava sulle Commissioni tributarie.

prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


Convegno
LAW LAB E LA CRISI DI IMPRESA

Il laboratorio di innovazione regolativa Law-Lab, edita il suo primo lavoro su “La crisi d’impresa” a cui ho collaborato come componente del Comitato Scientifico.

L’argomento scelto rappresenta “un terreno elettivo per sperimentare l’innovazione regolativa: richiede strategie normative originali e derogatorie rispetto alla disciplina ordinaria, e induce a sviluppare tecniche e metodologie di intervento operativo in condizioni di incertezza e sotto stress organizzativo”.

Il laboratorio di innovazione regolativa Law-Lab nasce da una riflessione interdisciplinare sulla cultura giuridica dell’innovazione, che parte dal mondo accademico e dalla ricerca, ma si apre immediatamente al mondo vitale, sociale ed economico per realizzare una virtuosa collaborazione. Il laboratorio ha l’obiettivo di creare un vero e proprio laboratorio di idee innovative e di soluzioni originali in ambito giuridico, alla ricerca di risposte inedite ed efficaci, socialmente ed economicamente sostenibili, sui grandi temi della regolazione: lavoro, persona, impresa, mercato e finanza.

Il primo lavoro sulla Crisi di Impresa è disponibile qui:

Leggi il paper “La crisi d’impresa”.

Intervista
GIUSTIZIA TRIBUTARIA E FISCO DURANTE LA PANDEMIA

TV 7 CON VOI – 02 marzo 2021

Anche quest’anno la giornalista Elena Cognito, conduttrice di TV 7 con Voi, mi ha invitato per confrontarci sul tema del Fisco e della Giustizia Tributaria durante la pandemia.
La puntata è andata in onda la sera di martedì 2 marzo 2021 sul canale 12 del digitale terrestre.

Guarda il video: (I parte) (II parte)


Webinar
LA PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO FISCALE

L’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie organizza un webinar “Abuso del diritto: il punto della situazione ”. Nel mio intervento ho illustrato gli orientamenti dell’Agenzia delle Entrate e della giurisprudenza in tema di abuso del diritto, con riferimento alle operazioni di leveraged buy out e cash out e di scissione, invididuando i punti critici delle operazioni e i possibili rimedi contro le contestazioni dell’A.d.E.

Le slides dell’intervento sono disponibili qui:

Slides intervento su “Abuso del diritto, il punto della situazione”

Intervento
LITI FISCALI, EMERGENZA SANITARIA E DECRETO RISTORI. CRITICITÀ NON RISOLTE IN SEDE DI CONVERSIONE IN LEGGE

Norme e Tributi Plus – Il Sole 25 Ore – 5 gennaio 2021

In sede di conversione in legge del Decreto Ristori, il Parlamento è intervenuto anche sull’art. 27, dedicato alla disciplina del processo tributario durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Le modifiche apportate non sono affatto risolutive delle diverse criticità sollevate dalla norma, le quali vanno ad incidere sul processo di formazione delle decisioni dei giudici tributari; anzi, ponendo un vincolo di carattere finanziario all’attuazione della norma, probabilmente rischiano di compromettere la concreta attuazione delle udienze da remoto, che dovrebbero svolgersi nel rispetto delle prescrizioni tecniche e procedurali dettate dal Decreto del Direttore Generale delle Finanze pubblicato lo scorso 11 novembre.

Continua la lettura: https://bit.ly/2Lmwxlc


Convegno
L’EUROPEIZZAZIONE DEL DIRITTO TRIBUTARIO ITALIANO – AIPSDT

L’Associazione Italiana dei Professori e degli Studiosi di Diritto Tributario (A.I.P.S.D.T.), che riunisce e rappresenta gli studiosi del diritto tributario che operano nelle Università, organizza il webinar “L’europeizzazione del diritto tributario italiano”.

Scopri di più: https://bit.ly/3bbrD5i


Convegno
LE MASSIME NOTARILI DEL TRIVENETO

Il 13 novembre si è tenuto il convegno “Società: gli Orientamenti Notarili del Triveneto 2020” organizzato dall’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie in collaborazione con il Comitato Interregionale dei Consigli Notarili delle Tre Venezie e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso.

L’intervento del prof. Viotto ha riguardato le “Ricadute in ambito tributario del recesso convenzionale” . Partendo dalle motivazioni e dalle modalità di esercizio del recesso, il prof. Viotto ha illustrato il tema della rivalutazione delle quote – tra Statuto del Contribuente, pronunce della Suprema Corte, e risposte agli interpelli – delineando la sintesi dell’orientamento dell’Agenzia delle Entrate .

Le slides dell’intervento sono disponibili qui:

Slides intervento su “Ricadute in ambito tributario del recesso convenzionale”.

Editoriale
UN INGORGO CHE SI POTEVA EVITARE

Corriere del Veneto – 16 settembre 2020

​Oggi è il giorno dell’ingorgo fiscale: 192 tra versamenti e adempimenti tutti insieme. Un ingorgo che si poteva evitare e che guasta il rapporto contribuente-fisco.

Sono 123.730 milioni di euro le entrate tributarie nei primi 4 mesi del 2020, con un -4,4% rispetto al 2019, evidentemente dovuto all’impatto del Covid-19 sull’economia. Il Veneto è tra le prime 10 regioni Italiane per l’apporto tributario, con poco meno di 10 mila euro di importo medio annuale pro-capite a contribuente, mentre al primo posto ci sono i lombardi con in media oltre 12 mila euro pro-capite.
Dei molti adempimenti fiscali in scadenza da domani (192 sono i versamenti e le scadenze che si accumulano, secondo l’allarme lanciato dalla Cgia di Mestre, ndr) , alcuni si riferiscono a scadenze «ordinarie» e ricorrenti – Iva, ritenute, contributi -, altri a pagamenti prorogati durante il periodo dell’emergenza. Questi, comunque, possono essere rateizzati, ma la rateizzazione richiede ulteriori adempimenti che pesano sulle imprese e sui professionisti che le assistono.
L’ingorgo si poteva evitare prestando maggiore attenzione alle scadenze, anche semplicemente procrastinando di un ulteriore mese le proroghe disposte a fronte dell’emergenza.
La situazione che si viene a creare induce a riflettere sulla qualità dei rapporti tra fisco e contribuenti, la quale è influenzata non solo dal livello delle aliquote – quella che si chiama pressione fiscale – ma anche dalle modalità e dai tempi di adempimento degli obblighi tributari.
Più volte e da più parti si è invocata la necessità di una riforma fiscale e di recente il direttore dell’agenzia delle Entrate si è pronunciato a favore del superamento del meccanismo attuale di acconti e saldi per imprese e autonomi, proponendo di passare a un sistema di liquidazione mensile, sulla base della differenza tra quanto incassato e quanto speso.
L’idea potrebbe forse funzionare per i contribuenti più piccoli, mentre mi sembra che sarebbe difficilmente gestibile per la generalità delle imprese, per le quali la base imponibile è collegata al risultato del bilancio ed è influenzata da una serie di componenti di carattere valutativo, che non possono che essere determinate a fine esercizio. E comunque, dovremmo sempre tenere conto che ogni mese il contribuente dovrebbe effettuare una liquidazione e un versamento, anche per l’irpef.
Direi, quindi, che sarebbe un errore pensare alle direttrici della riforma fiscale sull’onda della situazione contingente che si è venuta a creare in questi giorni. Questa è frutto di scelte sbagliate ed è comunque una situazione eccezionale, dettata dalla necessità di fare fronte a una situazione di emergenza, che speriamo non si ripeta.La riforma va invece pensata a mente fredda, partendo dall’idea che il sistema fiscale va sicuramente semplificato, eliminando adempimenti poco utili e sfoltendo la selva di tributi dal gettito limitato, ma anche accettando il fatto che la misurazione accurata della capacità contributiva (della ricchezza da tassare) presuppone una dose di complessità che non può essere evitata. In altri termini, la complessità nella misurazione si può tollerare, se e in quanto sia funzionale alla corretta determinazione del reddito da tassare, mentre gli ingorghi e gli appesantimenti burocratici si possono, e si debbono, evitare.​
prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


Intervento
FISCO, UN MODELLO ALLA TEDESCA (INTEGRATO) PER AIUTARE LE FAMIGLIE

Il Sole 24 Ore 26 agosto 2020 – a cura di A. Viotto e E.M.Bagarotto.


Editoriale
APPALTI, IL VULNUS PERICOLOSO

Editoriale Corriere del Veneto 12 agosto 2020

Tra le pieghe del “DL semplificazioni” spunta una norma che potrebbe rivelarsi assai pericolosa per le imprese che operano nel settore degli appalti, introdotta per rispondere ad una sollecitazione della Commissione Europea, la quale ha ravvisato un (discutibile) contrasto della norma nazionale con le direttive europee in materia.
Si stima che nel Veneto vi siano ogni anno oltre 12 mila appalti pubblici per un importo complessivo superiore ai 7 miliardi (dati Commissione Regionale Appalti), sicchè ben si comprende quale possa essere la magnitudine di una simile disposizione.
Ebbene, la norma incriminata è contenuta nell’art. 8 del decreto, il quale prevede che un operatore economico possa essere escluso dalle gare d’appalto quando la stazione appaltante sia in grado di dimostrare che lo stesso non abbia ottemperato agli obblighi di pagamento di tributi (e di contributi previdenziali), anche se non definitivamente accertati.
Ora, per capire quanto possa essere pericoloso il riferimento ai debiti «non definitivamente accertati», è necessario ricordare che l’atto di accertamento degli illeciti fiscali (della c.d. evasione) è un atto di parte, con il quale l’Agenzia delle entrate, dopo aver svolto le indagini, ricostruisce il reddito o il volume d’affari del contribuente sulla scorta della sua interpretazione dei fatti e delle norme. Ma non è detto che quella interpretazione sia corretta e sia fondata. Non a caso è previsto il diritto del contribuente di rivolgersi al giudice tributario, affinchè questo stabilisca se l’avviso di accertamento emesso dall’Agenzia sia legittimo oppure no.
Ciò chiarito, la norma introdotta dal citato art. 8, se non sarà correttamente interpretata o, meglio ancora, modificata dal Parlamento, potrebbe condurre ad una situazione veramente spiacevole. Il contribuente, infatti, che abbia ricevuto un avviso di accertamento, potrebbe essere messo di fronte ad un bivio: pagare, obtorto collo, quanto contestato dall’Agenzia, rinunciando a difendersi, pur di lavorare; oppure impugnare l’avviso di accertamento e non pagare fino alla decisione del giudice, ma, a questo punto, rischiando l’esclusione dalle gare.
Mi pare evidente che una simile situazione contrasterebbe con una serie di principi costituzionali, primo fra tutti il diritto di difesa (che la Costituzione sancisce come “inviolabile”) e poi il diritto di esercitare liberamente un’attività economica, nella misura in cui, di fatto, si costringesse il contribuente a pagare anche di fronte alle pretese più infondate dell’Agenzia, rinunciando a difendersi.
Per evitare simili contrasti, credo sia necessario interpretare cum grano salis la nuova disposizione, coordinandola con le regole del processo tributario e consentendo al contribuente di evitare l’esclusione attraverso il pagamento (provvisorio) delle imposte dovute in base all’accertamento, secondo le percentuali stabilite dalla legge, senza però essere costretto a rinunciare al diritto di rivolgersi al giudice e di ottenere il rimborso di quanto pagato, in caso di vittoria. Inoltre, l’impresa non dovrebbe essere esclusa dalla gara se, pur avendo ricevuto un accertamento, avesse già ottenuto una pronuncia favorevole (ancorchè non definitiva) da parte del giudice.
In tal modo si potrebbe trovare un bilanciamento tra i diversi interessi in gioco per non penalizzare eccessivamente le imprese e, nel contempo, consentire allo Stato italiano di evitare la procedura di infrazione minacciata dalla Commissione Europea, fermo rimanendo che sarebbe opportuno che, in sede di conversione del decreto, il Parlamento intervenisse modificando la disposizione in modo tale da renderla coerente con i principi della nostra Costituzione.
Prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


Editoriale
EVASIONE, I NODI DEL “CONDONO”

Editoriale Corriere del Veneto 8 luglio 2020

Tra le Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”, elaborate dal Comitato di esperti coordinati da Vittorio Colao, viene proposta una Voluntary Disclosure del contante e di altri (non meglio precisati) valori. Si tratta di una sorta di condono consistente nel pagamento di un’imposta sostitutiva a forfait (del 10-15%) di quanto emerso, che dovrebbe assorbire le imposte non versate in precedenza, compresi interessi e sanzioni, e che dovrebbe attribuire benefici anche in ambito penale.
Lo schema dovrebbe essere quello della Voluntary Disclosure degli anni 2015-2017, attraverso la quale sono stati regolarizzati ingenti patrimoni detenuti all’estero (circa 64 miliardi di euro), di cui circa 4 miliardi da soggetti residenti nel Veneto.
Ora, si stima che ogni anno l’imponibile sottratto al Fisco in Italia sia di circa 190 miliardi (Nota di aggiornamento del DEF 2019) e che l’11,9% si riferisca al Veneto, pari a circa 22 miliardi nel solo 2016.
Non c’è dubbio che questa evasione, realizzata attraverso il “nero” o le frodi, alimenta il flusso di contante ed è a sua volta alimentata dalla diffusione del contante, sicchè è del tutto ragionevole che l’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici, per definizione tracciati, costituisca un importante strumento per interrompere il circolo vizioso di un certo tipo di evasione.
Come pure un elemento utile per limitare il sommerso, per prevenire e per meglio contrastare futuri illeciti fiscali è l’emersione del contante e dei valori fino ad ora tenuti nascosti.
Tale condono, però, rappresenta una misura molto delicata perché, posto che il contante non ha nome, è elevato il rischio che qualcuno se ne se serva per riciclare denaro, frutto non solo di evasione, ma anche di gravi attività criminali.
Al tempo stesso, il Governo dovrebbe chiarire che questa è l’ultima volta che si ricorre ad un condono e che lo si fa, non solo per far fronte all’emergenza, ma anche per imprimere una svolta nei rapporti tra i contribuenti e il fisco, basata sulla definitiva presa di coscienza che, da un lato, il pagamento delle imposte è un dovere inderogabile di solidarietà e un fattore di appartenenza alla comunità nazionale e che, dall’altro lato, a fronte della contribuzione dei cittadini, lo Stato sarà finalmente e veramente efficiente, equo e solidale.
Ed allora, se si vuole che sia l’ultima volta, è preferibile che le maglie siano larghe, che si riducano al minimo i vincoli e le condizioni e che si dia un segnale chiaro di discontinuità.
La regolarizzazione andrebbe dunque estesa ai capitali ancora detenuti all’estero, che per i motivi più svariati non hanno aderito alle precedenti Voluntary Discolusure.
Sarebbe poi meglio non condizionare l’emersione all’obbligo di investimento delle somme in certe attività: piuttosto l’obiettivo di canalizzare risorse verso gli investimenti nell’economia reale può essere conseguito agevolandoli sotto il profilo della tassazione (come fa l’art. 26 del DL Rilancio o come avviene per i PIR) oppure concedendo uno sconto sul costo della regolarizzazione, se i soldi vengono investiti in determinati assets.
Infine, è necessario raccordare bene l’emersione con l’accertamento, per evitare che quanto regolarizzato dal socio si trasformi in una denuncia nei confronti della società o in una autodenuncia per l’appropriazione indebita delle somme di pertinenza della società.
Insomma, fermo rimanendo il presidio contro il fenomeno del riciclaggio, il messaggio che dovrebbe passare è che chi regolarizza chiude i conti con il fisco su quanto fa emergere, senza ulteriori strascichi, perché siamo all’ultima chiamata e poi si cambia davvero registro.
Prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


Editoriale
PARTITE IVA, DUE NODI NEL DECRETO

Editoriale Corriere del Veneto 4 giugno 2020

Con il c.d. decreto Rilancio, approvato qualche giorno fa, il Governo ha introdotto un pacchetto di misure per tentare di sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza “Covid-19”, nel tentativo di rianimare l’economia e stimolare la ripresa.
Il provvedimento arriva con un certo ritardo, anche rispetto ad altri Paesi, dopo che per settimane il Governo ha promesso interventi “poderosi”, che tuttavia sono arrivati con il contagocce (mi riferisco alla cassa integrazione, ai vari bonus e ai finanziamenti alle imprese).
Tra le misure contenute nel decreto Rilancio, merita attenzione il contributo a fondo perduto a favore di imprenditori (anche agricoli) e di lavoratori autonomi, con ricavi 2019 non superiori a 5 milioni di euro: una forma di sostegno al mondo delle “partite IVA” di minori dimensioni, che comprende una platea ampia di soggetti, se si considera che nel solo Veneto il numero delle partite IVA con ricavi inferiori a 5 milioni dovrebbe essere circa 400 mila, per la quale il Governo prevede di spendere oltre 6 miliardi di euro nel 2020.
La condizione per accedere è legata al calo di ricavi registrato in aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 e la misura del contributo è proporzionata (dal 10 al 20%) alla riduzione dei ricavi, con un minimo di 1.000 euro (aumentato a 2.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche), che in certe situazioni potrebbe arrivare anche a 40 mila euro.
Le intenzioni, dunque, sembrano buone, ma vi sono dei profili di criticità che meritano di essere segnalati, perché, come ben sappiamo, l’efficacia di un provvedimento normativo dipende da molte variabili, che spesso sfuggono al controllo del c.d. legislatore, ma che non possono sfuggire alla responsabilità di chi governa.
Anzitutto c’è da sperare che l’Agenzia delle entrate, incaricata di erogare il contributo, adotti una procedura snella e veloce, perché il successo di un’iniziativa di questo tipo, in un periodo così drammatico, dipende molto dalla rapidità con la quale il denaro viene accreditato a favore di chi ne ha diritto.
Il secondo profilo critico è legato alla difficoltà di collocare il provvedimento all’interno della giungla di bonus, sconti e indennità che in questi mesi si sono accavallati e intrecciati per effetto di una legislazione convulsa, il cui livello di confusione e di complessità non può essere attribuito solo alle difficoltà legate all’emergenza. Sarebbe stato invece opportuno sfoltire e semplificare la legislazione, senza creare eccessive farraginosità e divergenze tra contribuenti, sia per rendere più fruibili i provvedimenti, sia per evitare equivoci e discriminazioni.
Come quella che riguarda la categoria dei liberi professionisti (quali medici, farmacisti, giornalisti, avvocati, commercialisti, ecc.), che sono esclusi dal contributo forse perché potenzialmente beneficiari di un reddito c.d. di ultima istanza, il cui importo massimo a quanto pare dovrebbe arrivare a 1.000 euro. Si tratta di un’esclusione difficile da giustificare, che potrebbe contrastare con il principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione, se si considera che la Corte costituzionale pone un limite alla discrezionalità del legislatore nell’introduzione di misure di favore, richiedendo che la scelta legislativa non sia palesemente arbitraria o irrazionale.
L’auspicio è, dunque, che il Parlamento, in sede di conversione del decreto, ponga rimedio a certe distorsioni e che, nel contempo, l’Agenzia delle entrate dia prova di particolare efficienza e rapidità di azione, al fine di evitare che un provvedimento tanto importante si risolva nell’ennesimo fallimento.
Prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


CANCELLATA L’IPOTESI DI PROROGA BIENNALE DEI TERMINI DI ACCERTAMENTO: QUALI EFFETTI SUI CONTRIBUENTI?

Il Sole 24 Ore , Diritto 24 – 29 aprile 2020

In sede di conversione del DL “cura Italia” (DL n. 18/2020), il Parlamento ha modificato l’art. 67, quarto comma, specificando che il rinvio all’art. 12 del D.Lgs. n. 159/2012 si riferisce ai soli commi 1 e 3.

Così facendo, il Legislatore ha definitivamente stroncato l’idea caldeggiata dall’Agenzia delle entrate di poter disporre di due anni in più per emettere gli avvisi di accertamento relativi all’anno 2015.

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prof. Antonio Viotto, Ordinario di Diritto Tributario Università Ca’ Foscari di Venezia.


L’intervento
MANOVRA FISCALE, EVASORI IN CARCERE?

TV 7 – 29 ottobre 2019

L’intervento del prof. Viotto a TV7 con Voi condotto da Elena Cognito, con il prof. Riccardo Borsari e l’on. Enrico Zanetti su Manovra Fiscale ed Evasione.
La puntata è andata in onda sul canale 12 del digitale terrestre il 29 ottobre 2019.

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